Niente giri di parole, bene dire tutto subito: questo Wrong turn 3 è molto più vicino al secondo scialbo episodio che non al molto buono Wrong turn originale.
E i primi minuti del film non lasciano dubbi su quello che stiamo per vedere.
Dopo 3 minuti abbiamo già le prime tette al vento, al quarto minuto una freccia sbucata da chissà dove centra in pieno una delle suddette tette, seguita a breve giro di posta da una seconda freccia che scalza un occhio della ragazza. Il tondo bulbo oculare diventa immediatamente un succoso spuntino per il mostriciattolo mutante protagonista.
Splatter vero, quindi. Esagerato nelle sue espressioni più classiche, vale a dire gli omicidi, ma carente nel contorno… e vado a spiegarmi dopo avervi detto due paroline sulla trama.
A trovarsi nel bosco maledetto sono questa volta un gruppo di galeotti che durante un trasferimento vengono attaccati dalla coppia di mutanti superstiti (padre e figlio). Con loro naturalmente un paio di poliziotti che sovrintendevano il trasferimento e la ragazza che scampa al massacro della sequenza introduttiva (con entrambe le tette ancora intatte).
E la trama finisce qui perchè il resto è solo la conta dei cadaveri che i mutanti del bosco collezionano.
Non mancano (almeno questo) i rapporti difficili nella combriccola protagonista. Ci sono i due galeotti cattivi, quello buono, l’infiltrato, insomma un bel panorama vario e scontato.
In particolare splende il messicano cattivo, talmente stronzo da giocarsela in bastardate col mostriciattolo cannibale.
E torniamo alla mancanza di un contorno degno alle scene degli omicidi.
Zero suspance, non c’è tensione assolutamente e tutto quello che accade capita in funzione delle scene splatter che si susseguono.
E scarseggia anche il divertimento, scarseggia parecchio.
Così l’unico motivo che rimane per godersi il film è la fantasia con cui sono organizzati gli omicidi. Si va dai colpi d’ascia a quelli di uncino, dalle freccie agli squartamenti e soprattutto fanno la loro figura le trappole che il mutante prepara, capaci di segare un corpo a metà o di far saltar via di netto un volto.
Sul sangue c’è davvero da divertirsi (a meno che non cerchiate una logica medica negli eventi) e se siete amanti dello splatter qualcosina da imparare è probabile che la troviate.
Almeno questo bisogna riconoscerlo a Declan O’Brien (terzo regista su tre film).
La cosa migliore è però probabilmente la casa del mutante con il suo corredo di cimeli macabri. Braccia appese, cervelli conservati, corpi sanguinolenti, tutto un bel repertorio di schifezze organiche.
Al quale bisogna sommare i segni rimasti dalle due pellicole precedenti, ben evidenti per gli amanti dei collegamenti.
E buono è anche il finale, sebbene abbastanza intuibile.
Come il secondo anche Wrong turn 3 è uscito direttamente in dvd e se le vendite lo giustificheranno immagino che non ci libereremo tanto presto di questi famelici mutanti che stanno per sostituire il lupo tra i pericoli principali quando si attraversa il bosco.
però le tette sembrano belle
@ Jak
Non lo posso negare…