Chi è La Talpa?

Pacato, silenzioso, molto british per essere una produzione francese di un regista svedese (ma del resto le atmosfere che Tomas Alfredson ci aveva regalato con Lasciami entrare qualcosa dovranno pur significare), La talpa è un bel thriller che non lascia delusi.

La storia è quella che conoscete se avete letto il romanzo di John le Carrè da cui il film è tratto.
Il Circus è uno spicchio del servizio segreto inglese, ma sembra che ai suoi vertici più alti una talpa apssi informazioni ai russi.
Ad indagare sarà Smiley, che di quel gruppo ristretto fa parte.
E per arrivare ad una risposta certa dovrà prima ricostruire quello che è veramente successo a Budapest un anno prima.

Sguardi, silenzi, misteri, personaggi che nascondono informazioni che potrebbero essere utili un po’ a tutti.
C’è questo e altro ne La Talpa e Alfredson utilizza il suo stile pacato per raccontare una storia che basa la sua forza sull’adrenalina che scorre… e badate che non è una contraddizione.

Curioso l’inizio, con i titoli di testa che arrivano dopo quasi dieci minuti di film ma non alla fine del prologo (che c’è ma potrebbe anche non esserci) ma qualche istante dopo, quando la vicenda è già partita.

Splendida la fotografia che crea atmosfera, così come le scenografie d’epoca davvero dettagliate e calde.

E naturalmente da non dimenticare che buona parte della forza del film arrivano da un cast eccellente, da Gary Oldman (di ghiaccio) a John Hurt, a Benedict Cumberbatch a (ovviamente) Colin Firth.
Tutti capaci di calarsi nel clima particolare di un thriller che non urla mai ma riesce a farsi seguire curva dopo curva fino alla soluzione finale.

E a proposito di finale, splendida è la sequenza conclusiva in cui si chiudono le situazioni sospese con l’accompagnamento musicale dolce e vagamente fuorviante.

La Talpa è in sala in Italia da domani.

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