Torino che non c’è più di Milo Julini

Un libro che porta l’affascinante titolo di Torino che non c’è più non avrei potuto perderlo per nessuna ragione. Ed in effetti il volumetto di Milo Julini, Neos Edizioni, non ha deluso nemmeno me, che una certa conoscenza della storia e (meno) della toponomastica di Torino ritengo di averla.

Il libro è una raccolta di articoli che Julini ha scritto negli ultimi anni su vari giornali e riviste online ed il risultato è una vera chicca perchè l’autore non va a toccare personaggi e luoghi conosciuti ai più, ma va a scoprire angoli, strade, storie, personaggi minori, meno conosciuti, ma sicuramente molto affascinanti.


La prima parte è una passeggiata per le strade torinesi, alla scoperta di vie, targhe, bassorilievi, ricordi di personaggi (poco) famosi a cui la città ha voluto negli anni dedicare un angolino. Ne vengono fuori storie completamente dimenticate che meritano sicuramente di essere riportate alla memoria di chi abita la città. Chi di voi conosce Timoteo Riboli, Gioacchino Valerio o Umberto Gozzano (si, Umberto, non Guido)? Chi sa quali sono le loro storie? Chi conosce la seconda fetta di polenta torinese? Chi sa perchè le targhe di alcune vie portano date e di nascita e morte sbagliate?

La seconda parte ci fa immergere in San Salvario. Guidati da Julini, che per anni ha abitato quelle strade, scopriamo alcuni palazzi particolari e le loro storie. La casa dei glicini, quella dei telamoni, quella delle prostitute… storie dimenticate, appunto!

La terza parte è forse quella più affascinante, perchè ci porta alla scoperta della Torino che non c’è più. Fisicamente. Le strade cancellate dalle revisioni urbanistiche, i palazzi distrutti e mai più ricostruiti, i teatri, i caffè storici ora scomparsi. Un lavoro di ricerca notevole che ci restituisce una Torino molto diversa da quella che conosciamo. Una storia corredata da foto che mostrano (quando possibile) ciò che non esiste più. Ma attenzione! Perchè anche in questo caso parliamo di piccoli luoghi, di case e strade che appartengono alla Storia con la “s” maiuscola, ma sono parte fondamentale della storia degli abitanti di Torino.

La parte conclusiva è più che altro una curiosità. Torino raccontata da Carlo Collodi nel suo “L’Italia di Giannettino”, con considerazioni e note di Julini che ci aiutano a capire.

Insomma, se amate Torino e credete di conoscerla a fondo, questo davvero non dovete perderlo.

L’intervista con Milo Julini.

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