Le bugie della notte, di Maurizio Blini

Partiamo da un concetto che mi sembra evidente: Maurizio Blini è un ottimo scrittore ed usa il giallo, il noir, come strumento per raccontare l’animo umano. I suoi romanzi non sono mai banali, non sono mai avventure in cui bisogna scoprire l’assassino, sono riflessioni sull’uomo, sulle sue eccezionalità, sulle sue rivolte, esagerazioni, deviazioni dalla retta via. Analisi e racconti di una “anormalità” che cerca di fuggire (usando solitamente strumenti fuori dalla legge) le regole costituite. E’ sicuramente nel cuore di questa riflessione Le bugie della notte, Fratelli Frilli Editori.


Tecnicamente è la nuova avventura di Alessandro Meucci e Maurizio Vivaldi, la coppia di poliziotti inventata da Blini che vive nella squadra omicidi di Torino le sue avventure (che ormai sono una dozzina). Meucci è il commissario e Vivaldi è ormai in pensione, ma non riesce a staccarsi dalla squadra. Torino è sonnacchiosa, non si registrano omicidi da tempo. Così la squadra di Meucci si trova alle prese con due situazioni (non è nemmeno sensato chiamarli “casi”) che in altri tempi non spetterebbero a loro, forse nemmeno esisterebbero.

Un curioso personaggio si dice in grado di percepire la morte, sentire cioè se qualcuno nelle sue vicinanze sta per morire. La segnalzione arriva dal Ministero e così Meucci è costretto, suo malgrado, a caricare in squadra tale Davide Bazzani. Ne verrà fuori un disastro di immagine senza precedenti.

Paolo Buzzi è invece uno stimato ingegnere che nasconde un segreto di cui è a conoscenza solo il suo diario. Ha deciso di entrare nella vita della sua vicina di casa fino alle estreme conseguenze. In segreto, senza che nessuno sappia nulla, vittima compresa.

Due storie border line su cui Meucci e Vivaldi si trovano ad indagare quasi per gioco, ma che finiranno per coinvolgerli come mai e mettere a rischio le loro posizioni.

Come vedete non si tratta di una trama tipica di un giallo e nemmeno di un noir, anche perchè i toni sono tutt’altro che cupi. Anzi si gioca, si rischia, si corre sul filo pur di prendere in giro l’avversario e fargli fare brutta figura al cospetto dell’opinione pubblica.
E questo è uno degli aspetti fondamentali del romanzo. L’obiettivo delle parti è superare l’altra. Non ci sono buoni in questa storia. Tutti i protagonisti (anche i nostri eroi) finiscono per anteporre il proprio Ego al bene comune. Inevitabile quindi che questo comportamento porti ad un finale disastroso, devastante, in cui non ci sono vincitori ma solo sconfitti. Un colpo duro (l’ennesimo per chi segue la saga) per il nostro Meucci.

Chiaro che se volete leggere il libro come una simpatica e avvincente avventura potete farlo serenamente. Ma il consiglio è di andare oltre. Cercare di farsi guidare dall’autore nei menadri dell’animo umano, approfondire i motivi che portano i personaggi a comportarsi in quel modo, ad agire oltre ogni sensata logica, oltre ogni regola. “Le bugie della notte” è un’analisi tosta dell’animo umano, delle sue esagerazioni, della necessità di fuggire dalla routine quotidiana (usando, è evidente, strade estreme).

Se volete saperne ancora qui trovate la mia intervista con Maurizio Blini.

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