Il paradiso delle biciclette, di Giovanni Casalegno

Se esistesse un paradiso delle biciclette si potrebbe visitarlo come ha fatto Dante per il Paradiso delle anime nella sua Commedia? E’ quello che si è inventato Giovanni Casalegno nel suo Il paradiso delle biciclette, Ediciclo Editore, dando vita ad un curioso ed affascinante viaggio tra storie varie incentrate tutte (evidentemente) su un’unica categoria di protagoniste.


Nella “Sostenibile” Commedia di Casalegno è infatti una due ruote ad intraprendere il viaggio e, accompagnata forse da un angelo, si inoltra in quelle che non sono gironi o cerchi ma ovviamente strade colorate che segnano le caratteristiche della vita e della morte delle biciclette ospitate per l’eternità in questo luogo di pace.

Come per i beati di Dante anche qui le biciclette residenti hanno voglia di raccontarsi, di spiegare perchè si trovano lì, di far sentire la loro voce. E così il lettore si trova ad ascoltare una serie di storie con protagoniste biciclette e sono storie molto varie per genere, sensazioni, umori e… mezzo meccanico protagonista.

Quella che adotta L’autore è una scusa ovviamente per riunire una serie di racconti (tanto che molti di quelli presenti nella raccolta esistevano già ed hanno anche raccolto una bella carrettata di premi) però è una scusa fantastica e da sola merita l’attenzione del lettore.

Poi però ci sono i racconti ed anche qui c’è da lasciarsi trasportare nella lettura. Abbiamo bici che hanno accompagnato bambini, bici rimaste anonime perchè abbandonate per troppo tempo, bici che hanno stretto un legame indissolubile con il proprio compagno/a umano/a. Ma anche bici da corsa e bici capaci di arrampicarsi in salita, bici che amano il dolce ondeggiare delle colline e bici create dall’unione di pezi di altre bici. Bici di guerra e bici d’amore. E da non perdere è la via in cui riposano le bici famose, quelle cioè immortalate dall’arte, dalla fotografia, dalla scultura o dalla pittura. Un crogiuolo di ruote e manubri, di freni e raggi, di sellini e pompe che ci porta iun un mondo ultraterreno così vicino al mondo che conosciamo che mette quasi nostalgia. Se volete approfondire potete leggere l’intervista con Giovanni Casalegno.

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