La domanda è ovviamente retorica.
Certo che la satira è irriverente!
Ed è anche dissacratoria, spesso eccessiva, sempre al limite.
Persone con un senso dell’umorismo limitato potrebbero offendersi facilmente per qualunque battuta, per qualunque scambio, per qualunque vignetta.
Evidentemente nel governo italiano (e in chi ne applica i dettami) il livello di umorismo (leggi: comprensione della satira) è molto basso.
Così può capitare che Mauro Masi, Direttore Generale RAI appena nominato ritenga irriverente la vignetta di Vauro presentata ad Annozero e “sospenda” il vignettista.
Ma su questa vicenda la penso come Matteo.
E così può anche capitare che il ministro Maroni si senta offeso dalla seguente battuta di Maurizio Crozza fatta durante Ballarò.
“Maroni e Belpietro in studio. Ma non doveva essere una puntata sul meglio dell’Italia?”
Battuta che peraltro a me sembra innocua e divertente.
Insomma siamo alle solite.
La satira fa paura perchè è in grado di smuovere le coscienze, di far riflettere le masse.
Ma in ogni caso, signori ministri, non preoccupatevi. Non credo proprio sia in grado di smuovere un solo voto.
Siete i soliti demagoghi e disfattisti
c’è un limite a tutto, si chiama BUONGUSTO!!!
@ ANCO
Non ho capito il tuo intervento a chi è riferito.
@ tiziana
Personalmente non ritengo che la vignetta di Vauro scada nel cattivo gusto, mi sembra solo molto amara (inevitabilmente).
Giusto, deve esserci un limite a tutto. Il rispetto va sempre mantenuto, specie per tematiche delicate e valori profondamente radicati nella gente. La satira non può essere una zona franca dal rispetto che si deve tenere in una società civile, per tutti. In Italia, nonostante si gridi allarme fascismo,repressione, ingerenze varie… nonostante questo ogni cafone, pseudo-intellettualoide, istrione da quattro soldi deve arrogarsi il diritto divino di offendere, insultare,attaccare la sensibilità di chi la pensa diversamente, magari di chi non può rispondere per le rime (Chiesa Cattolica). L’anarchia non va bene in un Paese civile, un pò di ferree regole non guastano. Se quei balordi che fanno satira e si vantano della propria maleducazione (e poi si dicono tolleranti…) non sanno far sorridere con arguzia intelligente unita al rispetto e all’educazione, che cambino mestiere. O, meglio, cambino Paese… magari vadano nei “paradisi” comunisti a berciare scemenze e vediamo come vengono trattati lì.
@ Antonio
Credo che la satira sia ivece proprio una zona franca, uno spazio sacro di cui ogni paese civile ha bisogno.
Naturalmente ha dei limiti di educazione e buon gusto, ma sono limiti molto ampi…