Blade runner

Raccontare cosa c’è di bello in Blade runner è un pò come cercare di spiegare perchè la Gioconda è un capolavoro: potresti scegliere qualunque aspetto e trovarci dentro qualcosa di buono.

Quindi preferisco lanciare solo qualche riflessione in ordine sparso, qualche sensazione senza alcuna pretesa di esaustività.

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La prima inquadratura del film…
Questo mondo nel 2019, una città dove i palazzi si sono negli anni talmente accalcati da dar vita a dei condomini che sono vere e proprie città (ormai disabitate).
I fuochi che bruciano in angoli diversi e soprattuto quella pioggia continua, insistente, inalterabile che troviamo all’inizio del film e ci accompagna fino al termine (o quasi).
Un mondo devastato, arrotolato su se stesso che paga il progresso incontrollato e la fame di andare oltre, sempre avanti.
C’è già tutto nella prima inquadratura, prima ancora di addentrarci nelle viscere rivoltanti della città.

E poi le musiche leggere di Vangelis, capace come pochi di accompagnare una pellicola senza mai disturbarla, di sottolineare i momenti principali, di esaltare i sentimenti e le sensazioni.

Quello che mi sono sempre chiesto è come abbia fatto Harrison Ford in una manciata di stagioni ad entrare in almeno quattro film che sono oggi pietre miliari della storia del cinema. Star wars, Indiana Jones, Apocalypse now (ha una parte anche lì) e naturalmente Blade Runner.
Cosa ha avuto? capacità di scegliere? Era troppo giovane. Fortuna? Può darsi. Un volto adatto al periodo? Forse.
Rimane un mistero… ma io propendo per una grossa dose di culo.

Altra considerazione di contorno al film.
Ricorderete che nella città del futuro fanno bella mostra di sè alcuni famosi marchi.
Io ricordo sicuramente Coca Cola, RCA, Budweiser, Atari, PanAm, TDK. Probabilmente fu un modo di raccogliere un pò di soldi ma a me piace pensare che Ridley Scott abbia voluto sbilanciarsi in una previsione cercando di immaginare quali grossi nomi del 1982 avrebbero potuto resistere sul mercato fino al 2019. Curioso notare come ad una decina di anni dalla data in cui il film è ambientato uno solo di questi marchi non ha resistito allo scorrere del tempo: ed è proprio quello che probabilmente in quel momento era accreditato di maggior futuro.

Se volete saperne di più, su Wikipedia c’è una pagina superaccessoriata dedicata al film, al Director’s cut, al Final cut e a tutto quanto esiste di contorno.

Chiudo, e come potrei fare altrimenti, con la frase che rappresenta Blade runner, prendetela come un saluto:

Ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.

5 Comments

  1. Dman says:

    Non mi fraintendere, è uno dei miei film preferiti.
    Ma per la storia, personaggi e tutto ciò che concerne la parte non visiva del film bisogna ringraziare quel genio di Philip Dick, che purtroppo pochi conoscono perchè non sempre citato insieme a questo capolavoro.

    La frase famosa tra le altre cose, è sua , e nel libro fa lo stesso effetto.

    Devo poi dire, che cinematograficamente il film ha reso il libro ancora meglio che l’originale.
    I protagonisti sono attori eccezionali e inseriti benissimo nella parte, il doppiaggio italiano secondo me è anche da oscar.
    Purtroppo Ruger Hauer non è riuscito a fare film di questo livello degni di nota , sarà ricordato per sempre come l’androide ;).

  2. soloparolesparse says:

    @ Dman
    E si… sono quei ruoli che ti marchiano per sempre se non riesci a scrollarteli di dosso presto.

  3. pascal says:

    Evidentemente non hai visto FURIA CIECA

  4. Loris says:

    Blade Runner è e rimane il mio film preferito che non mi stanco mai di rivedere. Eccezionale!!!

  5. soloparolesparse says:

    @ pascal
    Furia cieca mi sembra confermi la teoria di Dman: niente più ruoli capaci di reggere il confronto 😉

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