La custode della seta, di Manuela Chiarottino

Manuela Chiarottino ha la capacità di pennellare, anche in racconti brevi, delle immagini, delle situazioni, delle condizioni che viaggiano sul delicato filo della magia, sorrette da estrema eleganza. E’ senza dubbio il caso de La custode della seta, Buendia Books.


Siamo a Torino, Anna ha aperto un curioso negozio in cui restituisce vita a vecchi abiti usati. La sua passione è nata quando era bambina, un giorno preciso a casa della nonna, quando entra in contatto con una vecchia bambola che indossa un abito forse ancor più antico.

Ma Anna non si limita a rinnovare abiti dismessi, lei fa molto di più, Anna è in grado di capire quegli abiti, entrare in contatto con la stoffa, con il profumo che si portano dietro da decenni… ed è capace di ricostruire la storia di questi abiti.

Ed è proprio quello che cerca un’anziana cliente che si presenta alla sua porta: scoprire la storia di un vecchio abito da ballo conservato (e mai usato) per decenni dalla sua famiglia.

Un piccolo viaggio nella magia, nella storia, nell’eleganza. L’autrice riesce, con poche e ben dosate pennellate a creare una storia di estrema delicatezza e dolcezza, senza dimenticare di creare una struttua che spinge lo spettatore all’indagine, quasi fosse un giallo.

Intorno a tutto questo ruotano i sentimenti e le speranze dei protagonisti. Vite che hanno avuto una storia e che hanno tutta l’intenzione di viverne altre, di proseguire, magari di ricominciare a vivere o anche solo di concludere in maniera piena la propria lunga vita.

Su Quotidiano Piemontese la mia intervista con Manuela Chiarottino.

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