Terre rare, di Matt Briar

Molto affascinante e decisamente avvincente il nuovo romanzo di Matt Briar, Terre Rare, della sempre meritevole Watson edizioni. Siamo dalle parti della fantascienza distopica, uno di quei futuri per nulla lontani, tanto che la datazione del libro è indicata come quella dei prossimi anni.


Alan è un geologo decisamente bravo, il lavoro non manca ma gli ha cancellato una vita ipoteticamente normale. Passa da uno scavo all’altro, soprattutto in Africa. Vive per qualche mese nel nulla, poi passa al lavoro (e allo scavo successivo). Non riesce a intrecciare una relazione duratura (non vuole farlo perchè sa che non potrà mantenerla).

Poi però una sonda riporta da Marte sulla Terra un’alga speciale, dalle proprietà nutritive clamorose. Talmente clamorose da essere in grado di cancellare in poco tempo la fame nel mondo e rivoluzionare la vita del pianeta (e quella di Alana, il cui lavoro diventa obsoleto).

Così il nostro eroe si trasferisce in Europa e comincia “una vita normale”, perfino con una fidanzata fissa. Solo che le soprese per lui non sono finite. Scopre infatti di essere in grado di percepire le emozioni della gente che incontra. “Percepire” però non è la definizione esatta, perchè Alan le emozioni le conosce come se le vedesse, è diventato recettivo alle emozioni del prossimo. Un bel potere che non mancherà di creargli problemi.

Che ne dite? La trama attira, no? Aggiungeteci che il modo di scrivere di Matt Briar è assolutamente coinvolgente, vivo, senza fretta, senza inutili ridondanze e ne viene fuori un romanzo di tutto rispetto, assolutamente godibile.

Abbiamo una serie di personaggi ben costruiti, a partire dal protagonista, ma soprattutto abbiamo una vicenda avvincente, che pian piano ci accompagna verso il cuore del problema, in un crescendo che diventa thriller vero man mano che l’intrigo (perchè c’è un enorme intrigo mondiale, o almeno è quello che ad un certo punto pensail protagonista) si sviluppa e diventa più chiaro.

Se devo dirvela tutta Terre rare mi aveva già conquistato nella prima parte, quando si parla di estrazioni, di un mondo isolato nel nulla di una cava, di rocce e personaggi solitari. Insomma quando la vicenda è ancora lontana dal cominciare. Temo proprio che il merito sia della prosa dell’autore… ogni tanto capita.

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