Stregonesco, di Roberto Gandus

Roberto Gandus lo conoscete. Lo conoscete come scrittore e lo conoscete (mi auguro) come sceneggiatore. Questo suo Stregonesco, Buendia Books, riunisce in un colpo solo le sue due anime. Si tratta infatti di una raccolta di “soggetti cinematografici invenduti” che sono effettivamente proprio quello che dichiarano di essere: soggetti cinematografici scritti da Gandus che non sono mai diventati film.

Pubblicarli è un colpo di genio.


Partiamo dall’inizio e dalla fine, perchè i quattro racconti sono racchiusi in due gioielli: uno scambio di mail tra Gandus e Lamberto Bava che starebbe bene al Museo del Cinema di Torino. Bava scrive a Gandus dopo una telefonata e naturalente si parla di cinema e di soggetti che potrebbero diventare film… oppure un libro. Poi Gandus risponde a Bava, con tono leggermente deluso e con un flash di ricordi che tirano in ballo Pupi e Antonio Avati. E’ il caso di comprare Stregonesco anche solo per leggere questo scambio.

Poi però ci sono i racconti, quattro, i soggetti invenduti che non sono divenuti film.

La casa in affitto, Orrore, Children e Stregonesco. Quattro vicende che vanno dal noir all’horror, viaggiano sui temi del mistero, dell’ignoto, della ricerca, dell scomparsa, dell sorpresa. Sono storie piccole ma piene, intense, complete.

Non commettete l’errore di pensare di essere davanti a qualcosa di incompiuto o di incompleto. Sono quattro storie deliziose, quattro racconti con ambientazioni e protagonisti vari, ma ugualmenete incisive e coinvolgenti. Abbiamo una casa (forse) stregata, un amore tanto forte da avere conseguenze esagerate, un mondo distopico abitato da ragazzini e poi c’è “Stregonesco”, che dà il titolo alla raccolta ed è semplicemnte… stregonesco!

 

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