Tre psicologhe, dodici racconti, tante sfaccettature della sessualità più atipica, meno comune, a volte al limte del consentito. Questo è Psicoporno, dodici racconti alla ricerca di Eros, che Valeria Bianchi Mian, Debora Riva e Laura Salvai hanno scritto per Buendia Books.
Facciamo pulizia subito di un paio di possibili confusioni, sfrondando i due estremi: non è un libro porno e non è un trattato di psicologia. Non è forse nemmeno una via di mezzo tra le due cose, è decisamente qualcosa di diverso. Prima di tutto è una raccolta di racconti che le tre autrici hanno voluto sviluppare sui temi che sono a loro più congeniali, senza mai perdersi nel didascalico o nel formativo. Al contrario, c’è ironia, c’è divertimento, c’è anche mistero, riflessione e fantasia.
Così ci troviamo immersi nel mondo delle pratiche sessuali meno frequenti. Abbiamo la giovane donna che si eccita se ingozzata di cibo, quella che si dedica ai nodi e alle costrizioni, chi adora avere rapporti con i manichini, chi con i cadaveri e chi ha un amico fedele a forma di pene.
Ma sono gli stili e i generi a dare un tocco di particolarità al libro. Passiamo dai riferimenti alla mitologia classica, all’ironia più spinta (è il dildo la voce narrante di una delle storie) al grottesco (laddove l’eiaculazione femminile diventa così abbondante da risolvere i problemi di siccità ormai frequenti). E non manca il noir ed il mistero, visto che più di un racconto ci sorprende con colpi di scena conclusivi.
Qual è allora la forza di questa raccolta? A mio modo di vedere è quella di sdoganare un tema finora relegato al porno e che invece fa parte della vita di donne e uomini che non devono in nessun modo sentirsi colpevoli del proprio piacere.
Imperdibile il glossario a fine volume, utile per chi non è completamente addentro al tema. Su Quotidiano Piemontese ho intervistato le tre autrici per un approfondimento che mai come questa volta risulta utile e interessante.
