Torino soprannaturale, di Livio Cepollina e Andrea Biscàro

Non lasciatevi trarre in inganno dal titolo! Torino soprannaturale, Intermedia Edizioni, non è il solito libro sulla Torino magica, anzi non è assolutamente un libro sulla Torino magica. Quello che Livio Cepollina e Andrea Biscàro ci propongono è piuttosto un viaggio tra i personaggi che hanno contribuito all’idea della Torino magica.

Mi correggo ulteriormente: è un viaggio tra i personaggi che hanno sfruttato la fama della Torino magica per infilarsi in un filone dal grande fascino (per chi lo osserva da fuori) e spesso dalla grande pena (per chi ne è diventato protagonista involontario, quasi vittima). Cercherò di spiegarmi strada facendo.


Partiamo dal principio. Ed il principio è Charlie Bustico, cui i due autori dedicano la prima parte del libro. Personaggio misterioso e sfuggente, ha attraversato gli anni ’60 e ’70 della Torino in cui si cominciava a muoversi intorno al fascino della magia. Tra spettacoli privati e pubblici, era in grado di indovinare carte, lavorare con l’ipnosi regressiva. Pochi ne parlano, ma pare che tutti lo abbiano conosciuto.

Il viaggio che parte da Bustico ci porta poi in un mondo di chiromati e fattucchiere, da Germana Grosso, che parlava con gli alieni, a Giorgio Pontiglio, che invece preferiva discorrere con i defunti. E ancora Peter Kolosimo ed il suo fascinoso eclettismo, Edoardo Garella, il primo a parlare di Enigmologia. E via così tra personaggi più o meno improbabili, con un seguito più o meno solido.

Cepollina e Biscàro sono bravi a guidare e a raccontare, senza mai cedere alla tentazione di esprimenre un giudizio, anche quando la truffa pare evidente. Ci accompagnano facendoci incontrare testimoni dell’epoca, recuperando dati e vecchi articolo di giornale, lasciando andare le parole e le sensazioni.

Da non perdere l’intervista di Cepollina con il mago Alexander o le testimonianze di Ivo Calabrese (ricordate Ivo e Rolando Show?) e Anna Tamburini Torre. Entrando ed uscendo dalle librerie esoteriche di Torino, dalla mitica Arethusa alla storica Psiche, la camminata tra le vie di Torino si conclude con un personaggio che chi negli anni ’90 aveva l’età per intendere (non necessariamente per volere) non può aver dimenticato: il mago Gabriel.

A Salvatore Gulisano (questo il nome vero del clamoroso personaggio) è dedicata tutta l’ultima parte del libro. Un bell’approfondimento sull’uomo, sul mago, sul personaggio tv. Ancora una volta è un viaggio da intraprendere senza avere l’ambizione di capire “ma ci è o ci fa”, a maggior ragione per quanto riguarda una maschera così particolare e specifica, obiettivamente ingiudicabile.

Per approfondire potete leggere su Quotidiano Piemontese l’intervista con gli autori, mentre qui di seguito vi lascio una vecchia intervista di Livio Cepollina con il mago Gabriel.

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